venerdì 9 febbraio 2018
In questo post, vorrei parlarti di un argomento ha attirato la mia attenzione grazie all’articolo di Ansa Ambiente in cui la città di Londra “dichiara guerra” ai bicchieri di carta.
Chi è stato nella capitale del Regno Unito, conosce l’abitudine tipicamente anglosassone di acquistare il caffè presso lo Starbucks di turno (giusto per citare un brand conosciuto da tutti) per portarlo con sé all’interno di questi bicchieri.
Questa usanza è ormai diventata una moda ma ciò che non sappiamo, e che viene sottolineato nell’articolo, è che in tutto il Regno Unito vengono buttati nei rifiuti circa 7 milioni di bicchieri ogni giorno e di questi, solo lo 0,25% viene riciclato (circa 4 su 100).
I bicchieri in questione, sono composti da uno strato di carta, associato ad una pellicola di plastica, il che rende complicata l’operazione di separazione. Questo crea non poche difficoltà per il recupero dei materiali.
Il governo della City britannica ha pensato dunque di risolvere il problema, almeno temporaneamente, con l’introduzione di contenitori per la raccolta esclusiva dei bicchieri ai quali verrà dedicato uno smaltimento differente.
La soluzione descritta è, come detto in precedenza, temporanea. I passi in avanti, per quanto riguarda i processi di riciclo, riscriveranno le regole per la separazione degli scarti nei prossimi anni .
Inoltre, l’attenzione delle grandi aziende per il riciclo dei rifiuti sta aumentando, come sottolinea l’iniziativa di Starbucks, che invita i propri clienti ad acquistare tazze e bicchieri in plastica o ceramica, in modo da poterle riutilizzare ogni qualvolta lo desiderino.
Secondo i dati della popolare catena di caffetterie fondata a Seattle, l’adozione dei bicchieri riutilizzabili ha risparmiato più di 600 quintali di carta nel 2013.
Un buon punto di partenza, per evitare la discarica a grandi quantità di carta.
La “City” di Londra però non vuole certo fermarsi qui nella promozione delle buone pratiche.
Lo scorso Febbraio infatti, molti siti hanno ripreso la notizia della collaborazione nella capitale britannica, tra la popolari catene di caffetterie “Caffè Nero” e “Costa Coffee” con le aziende di riciclo “Bio Bean” e “First Mile”.
Questa partnership, iniziata nel Luglio 2016, punta sul recupero dei fondi di caffè per produrre pellet destinato al riscaldamento delle abitazioni.
Come sottolineato nell’articolo di Marilisa Romagno su Alternativa Sostenibile, gli obiettivi di questo progetto sono ambiziosi.
Bio Bean e First Mile puntano a raccogliere 218 tonnellate di fondi di caffè che verranno trasformati in 98 tonnellate di pellet, utili a riscaldare 435 case per un anno.
Inoltre per i prossimi anni, sia Caffè Nero che Costa Coffee, stanno già sperimentando il riciclo dei fondi di caffè per produrre bio-carburante.
Si stima infatti, che da 1 tonnellata di fondi raccolti si otterranno circa 245 litri di bio-diesel.
Tutto questo apre uno scenario interessante sul tema delle energie rinnovabili. Londra dimostra di scommettere molto su questo aspetto e c’è da attendersi una replica simile da molte altre metropoli in tutto il mondo.
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Bicchieri e Fondi del Caffè: Londra punta sul riciclo
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