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Quali materiali possono essere pressati?

Per facilitare il riciclaggio, è possibile inserire in una pressa diversi tipi di materiali; leggete il nostro articolo per conoscere i diversi tipi di materiali che possono essere pressati.

Quali materiali possono essere pressati?

L’utilizzo di una pressa è uno dei modi più comuni sia per smaltire i rifiuti che per il riciclaggio. Le presse comprimono il materiale di scarto in balle facilmente gestibili che garantiscono la separazione dei rifiuti e il rispetto degli standard igienici. Tuttavia, è essenziale sapere quali materiali possono essere riciclati con questo metodo.

Plastica

La plastica è uno degli inquinanti più conosciuti. Le ricerche stimano che ben il 91% di tutta la plastica non viene riciclato, mentre quasi l’80% finisce in discarica o nell’oceano. Si tratta di un problema grave, considerando il cambiamento climatico e la consapevolezza che la microplastica può entrare nel corpo umano e provocare degli effetti sulla salute umana ancora non sufficientemente noti.

La compressione della plastica è indispensabile sia per i suoi effetti nocivi sull’ambiente e sulla salute umana, sia per proteggerne l’integrità e mantenerla idonea al riciclo. Poiché la maggior parte delle materie plastiche è soggetta al processo di modellazione, può raccogliere aria e produrre vuoti all’interno della sua struttura, riducendo così la sua qualità e le probabilità di riutilizzo o reimpiego.

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Carta/cartone

La carta rappresenta circa il 33% del volume dei rifiuti urbani. Rispetto alla plastica, i prodotti in carta sono maggiormente riciclati, il che rappresenta una buona notizia se si considera che una tonnellata di carta o cartone riciclato consente di risparmiare 17 alberi, 27 tonnellate di acqua e 1,7 tonnellate di petrolio. Poiché l’importanza della sostenibilità e dell’uso responsabile delle risorse naturali è ben evidenziata nell’attuale politica ambientale, il riciclaggio di carta e cartone è ancora più importante e necessario. Esiste una notevole quantità di articoli, sia in ambito domestico che aziendale, che possono essere pressati con successo, tra cui riviste, giornali e scatole da imballaggio. Per la sua composizione, il cartone è generalmente vulnerabile alle procedure di frantumazione delle presse e può essere facilmente piegato e pressato per prepararlo al riciclaggio.

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Polistirene

Prodotto commercialmente dal petrolio, il polistirene è utilizzato per vari scopi, in particolare nell’industria alimentare. Dagli imballaggi ai cartoni per le uova e alle vaschette per la carne o il pollame, questo materiale è efficace nel proteggere sia dal deterioramento che da eventuali danni. Tuttavia, lo stirene, uno dei componenti fondamentali del polistirene, potrebbe avere effetti nocivi sulla salute umana. La pressatura riduce la probabilità che il materiale si rompa in piccoli pezzi e contribuisca all’inquinamento ambientale. Il trasporto verso le strutture di riutilizzo diventa più efficiente e il numero di raccolte settimanali di rifiuti diminuisce, contribuendo alla riduzione dei costi. Inoltre, per gli addetti alla gestione dei rifiuti è utile raccogliere delle balle compatte piuttosto che gli imballaggi e le scatole di polistirene sfusi.

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Metalli

Anche i metalli possono essere inseriti nelle presse. Tuttavia, i requisiti sono più complicati. Gli unici metalli che possono essere inseriti nelle presse sono di tipo non ferroso, ovvero non possono contenere ferro. Tra questi metalli ci sono l’alluminio, il nichel, il rame, il piombo e lo stagno. L’utilizzo delle presse per il riciclaggio consente di risparmiare materie prime. Il riciclo del rame consente di risparmiare una quantità sostanziale di emissioni che altrimenti verrebbero rilasciate nell’atmosfera. Il riciclo dell’alluminio consente di risparmiare fino al 92% delle emissioni di CO2 e ben il 95% del consumo energetico rispetto alla lavorazione iniziale dell’alluminio.

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Elettronica

La tecnologia sta diventando sempre più diffusa nella nostra società e oggi tutti possiedono pù di un dispositivo. Tuttavia, gettare nella spazzatura i rifiuti elettronici equivale a buttare via oro, platino, argento, litio, cobalto e palladio, tra gli altri. Questi metalli preziosi, alcuni dei quali piuttosto rari, dovrebbero essere riciclati. Si stima che una tonnellata metrica di circuiti stampati produca fino a 800 volte la stessa quantità di oro. Il riciclaggio garantisce che questi metalli, così come le sostanze potenzialmente pericolose che possono fuoriuscire dai rifiuti elettronici, come mercurio, cadmio e ritardanti di fiamma bromurati, non inquinino l’ambiente e siano gestiti in modo sicuro.

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